Negli ultimi anni, il concetto di lavoro autonomo o freelance ha guadagnato sempre più popolarità. Sempre più persone scelgono di lavorare in questo modo per godere di una maggiore flessibilità e indipendenza nella loro vita lavorativa.
In questo articolo, esploreremo cosa vuol dire freelance nel 2023, i vantaggi e le sfide di questa modalità di lavoro, nonché le competenze e le abilità necessarie per avere successo in questo campo.

Cosa vuol dire freelance è una domanda che si pongono in molti

Un freelance è un professionista che lavora in modo autonomo e offre servizi specializzati a diverse aziende o clienti su base contrattuale. A differenza di un dipendente tradizionale, un freelance non è legato a un unico datore di lavoro, ma può lavorare per molteplici clienti contemporaneamente. Questo offre una grande libertà di scelta riguardo a quali progetti accettare, con chi lavorare e come organizzare il proprio tempo di lavoro.

Che cosa vuol dire la parola “freelance”?

La parola “freelance” è un termine inglese che viene comunemente utilizzato per descrivere una persona che lavora in modo autonomo, senza essere impiegata a tempo pieno da un datore di lavoro specifico. Un professionista freelance è un lavoratore indipendente che offre i propri servizi a diverse aziende, organizzazioni o clienti su base contrattuale.

I freelancer possono lavorare in diversi settori, come scrittura, progettazione grafica, programmazione, consulenza e molti altri.

Il termine “freelance” ha origine da un’antica pratica medievale: quella dei mercenari. I mercenari erano soldati che potevano offrire i propri servizi a diversi signori o eserciti senza essere legati a un’unica parte. Nel corso degli anni, il concetto si è evoluto per includere una vasta gamma di professioni e settori, ed è diventato un termine comune nel linguaggio commerciale e lavorativo.

Tuttavia, nel 2023, non si definirebbe mai un autonomo esperto in digital marketing “un mercenario” senza incorrere nell’ilarità generale. Piuttosto, preferiamo usare la parola freelance, più moderna e meno evocativa del passato militare di questa derivazione.

Il lavoro freelance offre numerosi vantaggi

Innanzitutto, permette ai professionisti di avere un maggiore controllo sulla propria vita lavorativa. Essi possono decidere quali progetti accettare, definire i propri orari di lavoro e persino scegliere di lavorare da remoto o da qualsiasi luogo nel mondo. Inoltre, arma a doppio taglio, i freelance possono beneficiare di una maggiore flessibilità finanziaria, poiché spesso possono stabilire le loro tariffe e negoziare i propri compensi direttamente con i clienti. Questo è da un certo punto di vista un bene, e dall’altro una sfida: sarete davvero capaci di negoziare il giusto compenso? Si tratta di una parte fondamentale della vita da freelance.

Tra i doveri e le sfide del freelance vi sono altri aspetti da considerare alla stessa maniera dei vantaggi, se non addirittura con più attenzione. Parliamo per esempio della necessità di trovare costantemente nuovi clienti e progetti per garantire un flusso di lavoro (e introito) continuo.

Inoltre, i freelance devono gestire in autonomia le questioni amministrative, come la fatturazione e la gestione delle tasse. La mancanza di stabilità a lungo termine può rappresentare un’altra sfida, poiché i freelance potrebbero dover affrontare periodi di calo di lavoro o incertezza finanziaria.

Cosa vuol dire essere freelance impatta anche dal punto di vista della vita privata, il lavoro autonomo deve fare i conti con la volatilità del suo settore, e riflettere prima di imbarcarsi in progetti di lungo periodo come matrimoni o figli.

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Essere un freelance di successo: Le hard e soft skills

Cosa vuol dire essere un freelance di successo riguarda anche la combinazione di competenze tecniche e soft skills.

Hard skills del freelance

A livello tecnico, è essenziale avere una solida conoscenza e competenza nel proprio campo di specializzazione, che può variare dalle professioni creative come grafica e scrittura, fino a settori come sviluppo software o consulenza aziendale. Inoltre, è importante avere una buona padronanza degli strumenti e delle tecnologie pertinenti al proprio settore. Del resto, un autonomo difficilmente avrà mai a disposizione il dipartimento IT per farsi riparare un guasto al computer, o per farsi spiegare la funzione di un software. Tutti questi compiti ricadono sulla sua persona: la trasversalità delle competenze dell’autonomo è uno dei suoi punti forti. Un bravo freelance troverà sempre il modo di risolvere i problemi arrangiandosi.

Soft Skills per implementare le conoscenze

Oltre alle competenze tecniche, le soft skills sono altrettanto cruciali per un freelance di successo. Queste includono la capacità di gestire autonomamente il proprio tempo e le priorità, una buona capacità di comunicazione per mantenere buoni rapporti con clienti e fornitori.

Anche l‘abilità di negoziare contratti e tariffe è essenziale, così come la capacità di adattarsi a diversi ambienti e situazioni di lavoro.

Un’altra skill fondamentale per navigare con successo nel mondo del freelance è quella dell’autoconsapevolezza. In altre parole: quando accettare un incarico, e quando invece no?

Indipendentemente dal budget che il cliente è disposto a pagare, in questa scelta concorrono tanti altri fattori, come il livello di incombenze nell’agenda e una sana dose di autocritica. La risposta a questa domanda non è sempre chiara per tutti i lavoratori autonomi, ma l’equilibrio giusto tra lavoro e benessere mentale sta nel complesso bilanciamento tra l’accettare e il rifiutare.

Ultima ma non per importanza è la disciplina: un bravo autonomo conosce il valore delle sue competenze e del tempo. Non avendo però un capo col fiato sul collo, né di solito una rete lavorativa attorno, avrà bisogno di fare ricorso a tutta la sua disciplina interiore per mantenere i progetti sui binari, nei tempi e nei modi prestabiliti.

Freelance: lavoro e benessere

Il lavoro rispecchia le tue competenze o ti senti di non poter dare al cliente un livello di qualità accettabile? Soffri di sindrome dell’impostore, e temi forse di non essere all’altezza quando invece lo sei? Il cliente ha creato uno spazio di lavoro sicuro e costruttivo o un workflow rigido che lascia poco spazio per la creatività o il pensiero libero .

Alla fine della fiera: i soldi valgono lo sforzo che dovrai fare per soddisfare questo cliente rinunciando al tempo stesso, anche se solo temporaneamente, alla tua salute mentale?

Sono tanti fattori collaterali, ma di importanza chiave per chi desidera lavorare come freelance per tanti anni, e in maniera serena e proficua. Mi raccomando pensa a tutto prima di scegliere!

Da che parte si comincia per diventare freelance?

Prima di rivolgersi a un commercialista per avviare le pratiche burocratiche finalizzate all’apertura di una partita IVA o ad altre modalità di lavoro autonomo, è importante approfondire le proprie conoscenze e perfezionare le proprie abilità. Poco importa che si sia appena usciti da un’università di settore o meno, ecco qualche consiglio utile per acquisire padronanza del mondo freelance:

1.Corsi online: Puoi considerare l’iscrizione a corsi online su piattaforme come Udemy o LinkedIn Learning. Ci sono corsi specifici per varie competenze freelance, come scrittura, web design, marketing digitale, programmazione e molto altro.

2.Libri sull’imprenditoria e freelance: Ci sono numerosi libri che possono fornirti una guida pratica su come avviare e gestire un’attività freelance. Alcuni titoli consigliati includono “The Freelancer’sBible” di Sara Horowitz, “The $100 Startup” di Chris Guillebeau e “The Freelancer’s Roadmap” di Nicaila Matthews Okome. Conoscere l’inglese potrebbe darti quel vantaggio strategico che fa la differenza in termini di formazione e plateau di clienti.

3.Libri di settore: Se hai già scelto il tuo campo di specializzazione, potresti voler leggere libri specifici del settore che approfondiscano le conoscenze e le competenze richieste. Ogni settore ha le sue bibbie di riferimento, e basta una ricerca su Internet per raccogliere titoli interessanti da non perdere.

4.Risorse online gratuite: Esplora blog, podcast e risorse online gratuite specifiche del tuo settore di interesse. Molte persone condividono informazioni e consigli utili per aiutarti a migliorare le tue abilità professionali senza chiedere nulla in cambio, a parte forse un’iscrizione a una newsletter.

5.Networking e mentoring: Partecipare a eventi del settore, conferenze o gruppi di professionisti può offrirti l’opportunità di connetterti con persone esperte nel tuo campo e imparare da loro. Cerca opportunità di mentoring o di connessione con professionisti più esperti che possono offrirti consigli personalizzati, sia da remoto che presso eventi in giro per l’Italia.

Ultimo consiglio che diamo agli aspiranti freelance, o ai freelance rodati ed esperti, è quello di non sentirsi mai arrivati. Non esiste una formazione perfetta, né un livello di competenza impeccabile. Il lavoro autonomo evolve insieme ai settori che lo compongono, e ogni anno, se non addirittura ogni mese, riserva novità e aggiornamenti necessari a mantenere i propri servizi allo stato dell’arte.

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